Meleagro di Gadara (in greco antico: Μελέαγρος?, Meléagros; Gadara, 130 a.C. – 60 a.C. circa) è stato un filosofo, scrittore e poeta greco antico.

Biografia

Meleagro, molto probabilmente di pelle nera, era figlio di Eucrate, e nacque a Gadara – oggi Umm Qais –, città della Giordania che sotto il regno dei Seleucidi era diventata un notevole centro di cultura ellenica.

In gioventù aderì al cinismo e scrisse dialoghi di contenuto leggero nel genere della satira. Si trasferì poi a Tiro e in vecchiaia prese dimora a Kos (Coo), dove terminò i suoi giorni intorno al 60 a.C.

Opere

In gioventù compose un'opera intitolata Le Càriti e delle satire menippee, di cui è pervenuto soltanto qualche titolo (ad esempio, la Comparazione del pisello con la lenticchia); come il solo titolo ci è noto di una sua opera dossografica in 5 libri sulle opinioni dei filosofi (Περὶ δοξῶν).

Tuttavia è noto soprattutto come autore di epigrammi: ne possediamo 130, raccolti nell'Antologia Palatina e di tipo erotico. Alcuni cantano etere come Eliodora e Zenofila, altri l'amore verso fanciulli e uomini.
Meleagro fu anche il primo autore di una antologia di epigrammi, intitolata Στέϕανος, La corona, con componimenti propri e di altri autori contemporanei, in cui paragona ogni autore raccolto a un fiore. In tutto, contando anche sé stesso, Meleagro menziona 47 poeti, ossia, nell'ordine: Anite, Mero, Saffo, Melanippide, Simonide, Nosside, Riano, Erinna, Alceo, Samio, Leonida, Mnasalca, Panfilo, Pancrate, Timne, Nicia, Eufemo, Damageto, Callimaco, Dioscoride, Euforione, Egesippo, Diotimo, Menecrate, Niceneto, Faenno, Simmia, Partenide, Bacchilide, Anacreonte, Archiloco, Alessandro, Policlito, Polistrato, Antipatro, Ermodoro, Posidippo, Edilo, Asclepiade, Platone, Arato, Cheremone, Fedimo, Antagora, Teodorida, Fania, Meleagro. Successivamente la raccolta venne inglobata nell'Antologia Palatina, dove si riconoscono sequenze da essa provenienti.

L'epigramma di Meleagro trae spunto dalla lirica corale arcaica, di cui mutua le occasioni e le circostanze: i carmi simposiali e amorosi sono testimonianza non di reali conviti e banchetti ma di un gioco letterario, tipicamente alessandrino, volto al recupero di quelle antiche forme ormai perdute, con un senso museologico e profondamente storico della poesia. I sentimenti non sono mai piatti ma sempre osservati in maniera completa e profonda, solo talora con l'impiego di un lessico ampolloso.

Note

Bibliografia

  • Carlo Diano, (a cura di) Meleagro, Epigrammi. Con una tavola di Tono Zancanaro. Venezia, Neri Pozza, 1966. Edizione numerata di 400 esemplari
  • F. Bornmann, Meleagro e la corona delle Muse, in "SIFC", n. 45 (1973), pp. 223–232.
  • Meleagro, Epigrammi, a cura di G. Guidorizzi, Milano, Oscar Mondadori, 1992.
  • M. Cavalli-G. Guidorizzi (a cura di) Poeti ellenistici. Callimaco, Teocrito, Meleagro, Milano, Mondadori, 2008.

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Collegamenti esterni

  • Meleagro di Gadara, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  • Augusto Rostagni, MELEAGRO di Gadara, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
  • Meleagro di Gàdara, su sapere.it, De Agostini.
  • (EN) Opere di Meleagro di Gadara, su Open Library, Internet Archive.

Gli epigrammi amorosi di Meleagro di Gadara La ceramica antica

Gadara Studium Biblicum Franciscanum

15 Meleagro

UMM QUAIS. LA CIUDAD ROMANA DE GADARA VIATOR IMPERI

Qanat Fir'aun / Dekapolis Aquädukt Gadara